Se ti sei perso gli altri step eccoti servito tutti i link

Primo articolo

https://diventaimprenditoreonline.it/strategie-seo-2020

Secondo articolo

https://diventaimprenditoreonline.it/strategie-seo-2020-secondo-step/

Terzo Articolo

https://diventaimprenditoreonline.it/seo-per-principianti-terza-parte/(si apre in una nuova scheda)

Quarto articolo

https://diventaimprenditoreonline.it/il-template-di-un-sito-web-4-parte

La prima cosa che andiamo a vedere riguardo ai contenuti di un sito web, prima di vedere nello specifico cosa e come scrivere, sono le categorie.

L’utilizzo delle categorie

L’utilizzo delle categorie è qualcosa di molto importante, in quanto aiuta Google e gli altri motori di ricerca a capire come è strutturato il tuo sito e soprattutto… di cosa parla.


Infatti, il motore di ricerca numero uno al mondo, oggi si è staccato dal concetto di “parola chiave” e comincia a ragionare molto di più in termini di “contesto”.

Google determina quale contenuto, quale sito, quale pagina mostrare prima di un’altra verificando quanto un certo sito sia autorevole per un certo contesto cercando di capire in base a sinonimi, frasi e parole correlate sia del sito intero, sia della pagina singola.


Un ottimo modo per far capire a Google che il tuo sito è autorevole nel tuo settore (per farlo posizionare prima di altri) è quello di creare dei contenuti di qualità, molto mirati su certi argomenti, e disporli nel sito secondo una struttura logica e facile da navigare.

Ed ecco che le categorie sono la prima cosa a cui pensare per strutturare al meglio il sito. Anche perché se non le crei nel modo giusto da subito, poi è certamente sconsigliato cambiare l’impostazione quando il sito riceve già del traffico, perché potresti anche perdere tutti i posizionamenti che hai già conquistato.


Detto questo, come ho già anticipato precedentemente, le categorie devono essere così:

  • Poche: meno categorie crei, meglio è.
  • Generiche: non troppo generiche, ma se crei una categoria un po’ troppo specifica, poi ti ritroverai ad averne troppe per catalogare i vari articoli.
  • Parole chiave secondarie: alcune categorie devono avere il nome delle migliori parole chiave secondarie che hai scelto durante lo studio delle parole chiave.
  • No sottocategorie: possibilmente non creare delle sottocategorie.

Come ho già detto, dobbiamo strutturare tutto il testo del sito in modo che si capisca perfettamente di cosa stiamo parlando.

Ecco perché se hai scelto un tema con il titolo scritto in html (vedi post precedente) dovresti cercare di mettere proprio nel titolo, una parola chiave primaria, molto generica, che indica l’argomento generale del sito.


Per esempio se io sono David Carelse e sono un insegnante di chitarra, potrei mettere “David – Lezioni di Chitarra”. Oppure se ho anche spazio per il sottotitolo posso mettere “Lezioni di Chitarra” come titolo e “a cura di David Carelse” come sottotitolo.

Il testo di un contenuto


Ed eccoci all’argomento più richiesto, più discusso e più delicato.


Faccio prima una premessa.

La grande differenza non la fa assolutamente il testo di un articolo, ma piuttosto l’intero lavoro che fai inizialmente sul sito e poi l’attenzione costante ai vari aspetti della SEO.

Se fai le piccole cose nel modo giusto, allora si che otterrai dei grandi risultati. Potresti anche scrivere un articolo senza minimamente pensare all’ottimizzazione ed ottenere comunque dei buoni risultati.

Ma se invece ti concentri esclusivamente sull’articolo, allora no, anche se fai un lavoro perfetto non otterrai alcun risultato.


Quindi non leggere questo post se non hai letto i precedenti, perché non ti servirebbe in nessun modo a migliorare il tuo posizionamento.

Prima devi sistemare gli altri aspetti generali del sito.
Detto questo, cominciamo con le indicazioni su come scrivere il contenuto.

Il vero segreto per avere successo su Google è comportarsi come Google vuole.

E cosa vuole veramente?
Google vuole contenuti di alta qualità, scritti in modo naturale, facilmente leggibili per l’utente e che dia esattamente le informazioni che una persona vuole su un certo argomento.

Possibilmente aggiungendo informazioni e contenuti extra come immagini, video, pdf e quant’altro.


Tutto ciò che si allontana da questo… non funzionerà. Quindi il primo focus, il tuo primo obiettivo deve essere quello di creare un contenuto che sembri il più possibile naturale e non scritto apposta per i motori di ricerca.

Il secondo focus è quello di cercare di creare contenuti con una qualità superlativa, che siano veramente di aiuto per chiunque voglia informazioni su ciò di cui stai parlando.


Dopo che hai messo la tua attenzione su questi due aspetti possiamo vedere le singole tecniche:

  • Densità Keyword: Cerca di utilizzare meno possibile all’interno del testo, la parola chiave perfetta per cui vuoi posizionarti. La cosa perfetta sarebbe utilizzarla 1 volta sola e poi utilizzare parole chiave correlate, leggermente diverse (di poco) e sinonimi. Per trovare le parole chiave correlate utilizza ubersuggest come descritto nei primi post.
  • Risorse: Google considera il tuo articolo di maggiore qualità se inserisci anche altri media oltre al testo, come immagini, video, pdf, ecc… Oltre a questo, è molto importante anche l’utilizzo di link esterni che puntano a risorse o contenuti di altissima qualità. Per esempio, se scrivi una parola che le persone potrebbero non capire, potresti inserire il link su quella parola verso Wikipedia. Oppure, per esempio, se stai spiegando sul tuo blog come accordare la chitarra potresti suggerire 2 o 3 accordatori online e linkarli.
  • Lunghezza: non esiste un parametro ufficiale assoluto sulla lunghezza. Teoricamente se tu scrivi un contenuto che dice tutto quello che l’utente dovrebbe sapere in sole 250 parole, allora vanno bene anche solo quel numero di parole. In realtà, il 99% degli articoli di qualità superano le 500 parole e la maggior parte delle pagine che si trovano nelle prime posizioni di Google hanno tra le 1000 e le 2000 parole. Il mio suggerimento è questo: cerca di scrivere sempre almeno 500 parole, anche perché difficilmente riuscirai a scrivere un articolo veramente di qualità senza arrivare a 500 parole.
    Poi da li, più scrivi meglio è, l’importante è che tu non scriva “solo per scrivere”, ma che invece, ogni parola serva all’utente per capire di più riguardo all’argomento di interesse.
  • Title Tag: solitamente, come ho già detto, il Title Tag viene preso dal titolo dell’articolo o della pagina, ma su Google non vengono mostrati caratteri infiniti, quindi se il titolo del tuo articolo è troppo lungo, creane uno ad hoc. Se hai installato il plugin “WordPress SEO by Yoast” puoi vedere, dopo aver scritto il titolo del tuo articolo, come si vedrebbe su Google e quindi puoi vedere se è troppo lungo o troppo “brutto” e se magari non attira abbastanza la curiosità degli utenti. Fatte le tue considerazioni puoi decidere se crearne uno fatto su misura per quell’articolo (cosa che ti consiglio nella maggior parte dei casi).
  • URL: l’URL è l’indirizzo internet della pagina dell’articolo. Questo è ancora oggi un fattore fondamentale per il posizionamento su Google, quindi cerca di fare in modo che sia corto, che contenga la parola chiave principale e che contenga anche qualcosa di specifico, in modo da non crearne 2 uguali in futuro (se succede, WordPress risolverà automaticamente il problema aggiungendo un numero alla fine dell’URL).
  • Categorie: l’ideale sarebbe che ogni articolo compaia in solo 1 categoria, ma puoi anche inserirlo in 2 categorie. Però cerca sempre di fare in modo che ogni articolo sia inserito in massimo una categoria.
  • Tag: In WordPress c’è la possibilità di inserire i Tag per ogni articolo. Il mio consiglio è quello di non utilizzare proprio i Tag, ma esisterebbe anche un modo intelligente di utilizzarli. Per spiegartelo meglio ti faccio un esempio. Immagina di scrivere recensioni sulle canzoni famose che si ascoltano per radio. Quindi l’argomento principale è “recensioni di canzoni”, mentre le categorie potrebbero essere i generi musicali. I Tag (o “le” Tag) potrebbero essere gli artisti, in quanto sicuramente ti capiterà di scrivere più di una recensione per un artista e quindi sarebbe comodo catalogare e raggruppare anche tutte le recensioni su quell’artista. Infatti, ogni Tag che inserisci diventa una pagina web che contiene tutti gli articoli con quello specifico Tag (solo se lo scrivi esattamente identico ogni volta). Questo è un modo intelligente di utilizzare i Tag anche perché ti permette di migliorare anche l’usabilità del sito per i visitatori.
  • Formattazione: alcune regole per la formattazione. Prima di tutto devi spezzare i paragrafi in massimo 5-6 righe. Devi utilizzare il grassetto per enfatizzare alcuni concetti e attirare l’attenzione dell’utente su alcune parole. Non deve essere troppo monotono il testo, quindi tra spazi, paragrafi, corsivi e grassetti cerca di offrire un certo dinamismo all’occhio che legge. Non utilizzare colori diversi che non siano solo per differenziare il testo dai link. Cerca di mettere in grassetto anche la parola chiave e le parole correlate, ma solo se ha senso.
  • Meta Description: La meta description è la descrizione che poi appare tra i risultati di Google sotto al titolo in blu. Come ho già accennato, questo elemento non inficia in nessun modo il posizionamento della tua pagina nei motori di ricerca, in modo diretto. Ma potrebbe servire per aumentare il numero delle persone che cliccano
    sul tuo risultato di ricerca al posto di quello sopra o di quello sottostante.

Interazioni

Le interazioni che i visitatori fanno sul tuo sito non sono solo segnali di un pubblico attivo, che ti segue e ti ammira, ma potrebbe essere anche una spinta maggiore per il tuo posizionamento, sia in modo diretto, sia in modo indiretto.


Per esempio, sembra che avere dei commenti nei propri articoli di blog sia un segnale positivo per Google e quindi anche un piccolo fattore di posizionamento.


Per quanto riguarda i social media, quindi per esempio i “Mi Piace” di Facebook, le condivisioni su Twitter e Linkedin, Google non ha mai voluto dire chiaramente che siano fattori di posizionamento, ma ci sono stati fin troppi segnali e prove che questi possano esserlo.


Per esempio, un’azienda americana ha fatto un’analisi da cui è emerso che c’è una relazione molto stretta tra il numero di “mi piace” ed il posizionamento su Google, però c’è anche da dire che se un contenuto è di qualità, Google lo posiziona meglio ed allo stesso tempo, se un contenuto è di qualità, le persone lo condivideranno.

Quindi certo non si può sapere se questo sia un reale fattore di posizionamento, ma in ogni caso è sempre e comunque un bene incitare le interazioni da parte degli utenti.


Ad esempio, puoi scrivere in fondo ad ogni articolo: “E tu cosa ne pensi? Mi piacerebbe sapere la tua!” Magari scritto in modo diverso ogni volta. Questo aumenta drasticamente le probabilità che tu possa ottenere delle interazioni sul sito.

Altra cosa che dovrai fare se vuoi aumentare le interazioni generali sul tuo sito è quella di farti vedere molto attivo/a. Quindi, dovrai rispondere al più presto ai commenti che ti arrivano (possibilmente a tutti i commenti).


Poi dovrai dare molta attenzione ai social media e quindi offrire la possibilità ai tuoi utenti di condividere i tuoi contenuti e le pagine del tuo sito che sono interessanti, sui loro account social.


Per aumentare le interazioni dei tuoi utenti sui social media ti consiglio un plugin per WordPress molto utile che si chiama “Hupso Share Button” ed è quello che io utilizzo per quasi tutti i miei siti e quelli che gestisco. Questo plugin ti permette di scegliere quali pulsanti social mostrare (per esempio il bottone per mettere “mi piace” su Facebook) nei tuoi articoli o nelle tue pagine (o entrambi).

Puoi scegliere quali social preferisci mostrare ed anche dove posizionare i pulsanti, per esempio sotto ogni articolo o sotto il titolo (in alto), oppure in entrambi i casi.


Questo è un tipo di plugin obbligatorio ormai. Puoi installare quello che ti ho consigliato, ma puoi anche trovarne uno diverso, ce ne sono veramente tanti che fanno questo genere di servizio.

La cosa positiva è che grazie anche a questo plugin puoi vedere anche quanto un articolo è interessante per il tuo pubblico! Inoltre, se le persone condividono un tuo articolo sui social, ovviamente potrebbe anche portarti del traffico gratuito aggiuntivo, infatti i social network sono la nuova frontiera del “passaparola”.


Insomma, aumentare le interazioni sul tuo sito vuol dire ottenere tanti aspetti positivi in più, quindi vale sicuramente la pena di concentrarsi su questo aspetto.

Se vuoi passare al sesto step eccoti il link: https://diventaimprenditoreonline.it/i-contenuti-di-un-sito-web-quinta-parte

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