Quando si deve aprire la Partita Iva, che cosa è il Regime Forfettario e cosa sono e come funzionano le attività Occasionali?

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Aprire una partita IVA è un passo importante per chi vuole iniziare un’attività commerciale, artigiana o autonoma. Tuttavia, può essere difficile capire quando è il momento giusto per farlo e con quale piano presentare al fisco per essere in regola al 100%. In generale, è necessario aprire una partita IVA se si svolge un’attività commerciale o autonoma in modo regolare e continuativo. Ciò significa che se si guadagnano redditi da attività commerciali o professionali, è sicuramente probabile che si debba aprire una partita IVA.

In Italia, l’apertura della Partita IVA è obbligatoria per chi esercita un’attività economica in modo abituale e per chi percepisce redditi d’impresa. La definizione di attività economica in modo abituale è data dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 18/E del 1997, che la definisce come “l’esercizio di attività di impresa, arte o professione, ancorché svolta in forma non professionale, purché svolta in modo organizzato al fine di produrre redditi”.

Quando Aprire la Partita IVA

Inoltre, l’apertura della Partita IVA è obbligatoria per chi svolge attività di lavoro autonomo, se questa attività è svolta in modo prevalente rispetto al lavoro dipendente. L’attività di lavoro autonomo è considerata prevalente se i compensi percepiti dal lavoratore autonomo sono superiori a quelli percepiti dal lavoratore dipendente.

Un’altra situazione in cui è necessario aprire una partita IVA è quando si supera il limite dei ricavi minimi previsti dalla legge. In Italia, per esempio, per i lavoratori autonomi il limite è di € 30.000,00 all’anno. Se si supera questo limite, è necessario aprire una partita IVA.

Anche se si svolge un’attività in modo occasionale, è possibile che sia necessario aprire una partita IVA. In Italia, per esempio, è necessario aprire una partita IVA per le attività occasionali se si supera il limite dei ricavi minimi previsti dalla legge, che è di € 5.000,00 all’anno.

Inoltre, ci sono alcune attività che richiedono sempre l’apertura di una partita IVA, indipendentemente dal volume d’affari o dalla frequenza con cui vengono svolte. Queste attività sono chiamate “attività esenti” e includono, ad esempio, le attività di avvocato, medico, commercialista e ingegnere.

Cosa sono e come funzionano le attività occasionali?

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Le attività occasionali sono quelle attività che non sono svolte in modo abituale e continuativo, ma solo in alcune occasioni. In Italia, per esempio, le attività occasionali sono quelle che non superano un limite di ricavi minimi previsto dalla legge, che è di € 5.000,00 all’anno.

Per queste attività occasionali non è necessario aprire una Partita IVA, ma si deve comunque dichiarare i redditi percepiti tramite il modello Unico. Inoltre, è necessario tenere un registro contabile per poter dimostrare l’effettiva occasionale e occasionalità dell’attività svolta.

Per le attività occasionali in Italia, è possibile utilizzare il “regime forfettario” che prevede una tassazione agevolata (aliquota dal 5 al 15%) e una serie di semplificazioni contabili e fiscali.

Inoltre, per alcune tipologie di attività occasionali come la vendita di beni usati, la prestazione di servizi occasionali, la locazione turistica, sono stati introdotti dei limiti di reddito annuale per poter usufruire di questo regime agevolato.

In generale, le attività occasionali possono essere un’ottima opportunità per guadagnare qualche soldo extra senza dover aprire una Partita IVA e senza dover sostenere i costi fissi di un’attività continuativa. Tuttavia, è importante essere consapevoli delle leggi fiscali del proprio paese e di come queste possono influire sull’attività occasionale che si vuole intraprendere.

Che cos’è e quando usare il regime forfettario?

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Il regime forfettario è una forma di tassazione agevolata introdotta in Italia per le piccole attività economiche e gli lavoratori autonomi. Il regime forfettario prevede una tassazione al 15% del reddito con un’aliquota unica, indipendentemente dall’ammontare del reddito. Inoltre, permette di usufruire di alcune semplificazioni contabili e fiscali rispetto al regime ordinario.

Per poter usufruire del regime forfettario, è necessario rispettare alcuni requisiti:

  • non superare un limite di ricavi o compensi annui previsti dalla legge ( attualmente per il 2021 è di 65.000 euro per i servizi e di 40.000 euro per i beni)
  • non essere titolari di partecipazioni in società di capitali (salvo alcune eccezioni)
  • non essere soggetti passivi Iva per l’esercizio di altra attività

Inoltre, per le attività occasionali, come la vendita di beni usati, la prestazione di servizi occasionali, la locazione turistica, sono stati introdotti dei limiti di reddito annuale per poter usufruire di questo regime agevolato.

Il regime forfettario può essere utilizzato sia per le nuove attività che per quelle già esistenti, ma non è possibile cambiare regime in corso d’anno.

In generale, il regime forfettario è un’opzione da valutare per chi vuole avviare una piccola attività economica o lavoro autonomo, o per chi vuole usufruire di una tassazione agevolata per le attività occasionali. Tuttavia, è importante valutare attentamente se questo regime è adatto alle proprie esigenze e se si rispettano i requisiti per poterne usufruire.

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